In abito bianco o sul pulmino: di corsa verso l’amore

In abito bianco o sul pulmino: di corsa verso l’amore

Un amore grande, una festa sentita e partecipata, curata in ogni dettaglio e resa unica dalla gioia di stare insieme e da un’allegria travolgente. È il matrimonio di Tatiana e Daniele, celebrato lo scorso 2 agosto. Nei luoghi del cuore e dove affondano le radici, a Vercelli, nella stessa chiesa in cui hanno pronunciato il loro ‘sì’ i genitori e prima ancora i nonni della sposa, quella della Beata Vergine Assunta: “Il rione Cappuccini è quello dove sono cresciuta, è come fosse un paesino”, spiega lei.

Subito dopo la cerimonia, sposi e invitati sono saliti a bordo di un pullman diretti a Castelletto Sopra Ticino, a ‘Jardin a vivre’, dove si è tenuto il ricevimento, che è proseguito fino a sera. “La festa è praticamente iniziata a bordo, è stato molto divertente! Mi dispiaceva far percorrere chilometri in macchina ai nostri affetti più cari così ci è venuta l’idea del pulmino, che pian piano ha riscosso sempre più successo e alla fine da uno piccolino siamo finiti a noleggiarne uno da sessanta posti! ”, racconta Tatiana, che ha anche pensato a una piccola merenda di ‘benvenuto’ per ciascun passeggero, con tè freddo e patatine.

Gli sposi hanno curato da soli i preparativi. “Siamo stati noi stessi, abbiamo fatto quel che ci piaceva – dice lei –. Avevamo pensato al circo, come tema dell’evento, ma non era fattibile per come lo avremmo voluto, così abbiamo invitato un gruppo di giocolieri, facendo una sorpresa a Daniele, che lo è stato da giovanissimo”. Tanto divertimento, momenti di allegria, musica swing, gadget scherzosi per gli invitati, come le maschere da indossare con i volti di personaggi famosi e della saga di ‘Star Wars’ e tatuaggi trasferibili colorati, bottigliette di birra personalizzate di un birrificio genovese come bomboniere. Per gli addobbi, i colori del rosa, del verde, del grigio, tutti in tonalità molto chiare e delicate. Il tableau, in legno e filo bianco a mo’ di reticolo: “Daniele ha assemblato e verniciato le assi, io ho piantato i chiodini, teso i fili e scritto i nomi degli invitati ”.

Per il bouquet, la sposa ha scelto due tipi di rose, foglioline di eucalipto, fiorellini bianchi e il tocco particolare della protea. Capello corto, occhiali dalla montatura rosa – “senza non sarei stata io” –, come le scarpe, ed abito bianco creato per lei da Elisabetta Polignano, combinando corpino e gonna di altri due modelli. “La prima volta ho portato con me la mia mamma ma l’ho riconosciuto quando sono tornata a provare da sola: avevo bisogno di capire cosa volevo e scoprirlo è stato molto bello. Elisabetta è andata subito su un genere che era mio e mi sono trovata a mio agio. Alla fine, però, non mi è riuscito di seguire i suoi consigli sul portamento: in chiesa, alla vista di Daniele con gli occhi lucidi che mi aspettava, ho trasgredito tutte le regole e l’ho raggiunto praticamente di corsa!”.

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