Una damigella speciale

Una damigella speciale

“In Calabria si usa avere il ‘compare d’anello’, che regala le fedi agli sposi. I nostri sono stati due carissimi amici, Raffaele e Monica, che erano in attesa della loro primogenita: la piccola Siria è nata cinque giorni prima del nostro matrimonio ed a sorpresa è salita anche lei all’altare, tra le braccia del suo papà. I nostri anelli li aveva legati al polso, con un nastrino di raso: credo che sia stata la damigella più piccola in assoluto!”. Regala subito un’emozione il racconto del giorno più bello di Maria Teresa e Natale, sposi dal 25 luglio scorso.

La coppia vive a Milano ma il ‘sì’ è arrivato, dopo dodici anni di fidanzamento, nei luoghi di origine di entrambi. La cerimonia religiosa si è svolta nella chiesa Santa Maria Odigitria di Reggio Calabria, mentre parenti ed amici sono stati accolti in un antico casale riportato a nuova vita, ‘La Vecchia Torre’, “su una collina dalla quale si vede il mare, tra gli agrumeti: è stato amore a prima vista! I preparativi hanno richiesto circa un anno – prosegue Maria Teresa – e non abbiamo scelto un tema preciso bensì ci siamo lasciati ispirare dal vintage e dallo stile shabby chic, come per gli addobbi e il tableau, mentre il colore dominante è stato il rosa pesco“.

Altra particolarità legata alla sposa: Maria Teresa ha scelto per il suo giorno più importante di avere due bouquet e due acconciature. “Per la cerimonia religiosa – spiega – avevo un’acconciatura alta e laterale ed il primo bouquet, quello avevo con me uscendo di casa, era semplicemente composto da gypsophila e rosmarino. Il secondo invece, quello che mi ha consegnato la mamma di Natale prima di entrare in chiesa, era di peonie bianche e rose color pesco. Tornando ai capelli, li ho sciolti per il ricevimento, fermandoli da un lato con un fiore anche lui color pesco”.

Per l’abito, Maria Teresa si è affidata a Elisabetta Polignano: “Prima avevo fatto un giro ma non avevo trovato niente che mi colpisse. È stata una mia amica a consigliarmi di andare da lei a Oleggio. È stata invece mia zia durante la prova a chiederle se potevo provare ancora un abito, vedendomi orientata su un modello tra i due che avevo provato ma non pienamente decisa. Ed è stato lui, il terzo: in mikado di seta, bianco, semplice, impreziosito da due piccoli inserti in pizzo, un po’ di strascico, senza maniche… E le tasche, le avevo sempre desiderate!”.

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