Un ‘sì’ che vale doppio

Un ‘sì’ che vale doppio

“Amare non è semplice. Ci siamo promessi di vivere una vita nuova, migliore, più bella di quella che avevamo già trascorso e abbiamo voluto farlo l’uno al fianco dell’altra”. A raccontarsi è Cecilia, che ha detto il suo ‘sì’ a Roberto il primo ottobre 2015 e poi, ancora, il 28 agosto scorso. “Ci siamo conosciuti meno di due anni prima del grande giorno – svela – e fin da subito abbiamo capito in che direzione sarebbero andate le nostre vite, così come il fatto che avremmo voluto un matrimonio molto intimo”.

E così hanno fatto: solo con i testimoni e le due figlie di suo marito, hanno pronunciato la loro promessa in una delle suggestive sale del Broletto di Novara. “Era la nostra festa, della nostra nuova famiglia”, racconta. A distanza poi di pochi mesi, gli sposi hanno voluto festeggiare la loro unione anche con amici e parenti. Hanno scelto l’esclusiva ‘Villa Frua’ di Stresa: “È stato amore a prima vista – dice Cecilia –, una location esclusiva che ha incantato anche i nostri ospiti”. Tema della giornata, “ciò che ci ha uniti fin dal principio: il tiro con l’arco, sport che io e Roberto pratichiamo con passione e i cui simboli stilizzati sono stati declinati in bianco e in grigio per decorare partecipazioni, tableau de mariage, menù, segnaposti, cornici a tema, tavoli e confettata”.

Il ricevimento vero e proprio è stato preceduto da una cerimonia simbolica nel parco della villa, che ha visto anche l’emozionante lettura di un testo interamente scritto dalla sposa, ispirato ad alcuni brani sull’amore di Platone, Euripide e Neruda e alle tradizioni greche e romane legate al vincolo degli anelli. Molto suggestivo anche il caratteristico ‘tunnel di spade’ al termine della cerimonia, a cui hanno preso parte i colleghi dell’Aeronautica militare dello sposo: “Una sorpresa per tutti prima del lancio dei petali”, aggiunge Cecilia.

E poi la grande scelta dell’abito da sposa: “Sapevo ciò che volevo – continua lei – ma l’esperienza e la professionalità di Elisabetta Polignano sono state fondamentali nella scelta finale. Si è confermata una vera e propria artista, fin dal primo incontro: con pochi tratti ha disegnato il modello che avevo in mente da tempo e l’ha realizzato in soli quattro mesi creando un pezzo unico… Peccato averlo indossato una sola volta!”.

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