E ricomincerà, come in un rendez-vous…

E ricomincerà, come in un rendez-vous…

“Eravamo in cerca di una location non troppo tradizionale e che ci emozionasse. L’abbiamo trovata un po’ per caso: siamo andati a vederla ed è stato amore a prima vista! Ci ha colpito la quiete, la spiritualità e il forte contatto con la natura”. Serena racconta così le sensazioni provate in quello che è diventato il luogo che ha ospitato il ricevimento del suo giorno speciale: il 7 agosto scorso, quando ha detto per sempre ‘sì’ a Massimiliano.

La cerimonia religiosa si è svolta nel cuore dell’Abruzzo, nella Chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, un gioiello del XII secolo sorto su una collina, sul perimetro di un antico tempio dedicato ad Apollo e da cui si gode di un panorama incantevole, circondato dalle montagne. Gli sposi hanno poi accolto i loro invitati nel ‘Monastero Fortezza di Santo Spirito’, suggestivo complesso del 1200, sempre nell’Aquilano. “La proposta di nozze è arrivata lo stesso giorno in cui lo abbiamo visitato per la prima volta – svela Serena –, mentre i preparativi veri e propri hanno richiesto circa un anno, anche se alla fine le scelte effettive avvenivano solo nei weekend: visti gli impegni lavorativi, era impossibile farle durante la settimana”.

Toni pastello per l’addobbo floreale: rosa chiaro, avorio, un tocco di amaranto che riprendeva gli affreschi delle due chiese, quella in cui si è celebrato il matrimonio e quella, sconsacrata, in cui si è tenuto il pranzo. Un sacchettino in lino contenente dei confetti, come cadeau per ciascun ospite. “Abbiamo prestato molta cura anche alla scelta dei materiali – aggiunge la sposa –: lino grezzo, rami di lavanda, corda, tutti elementi naturali presenti anche negli allestimenti delle sale”.

Per quanto riguarda invece il suo abito, “partiamo dal presupposto che non ne cercavo uno ‘da principessa’, bensì quello che rispecchiasse la mia personalità”, spiega Serena. Poi, grazie all’atelier ‘White Wedding e a una ricerca online ha conosciuto Elisabetta Polignano: “Corpetto senza spalline, gonna godet dal tessuto barocco, coda con ricche volute di tessuto lucente”, lo descrive. Bianco, lo ha arricchito con un lungo velo “più per volontà dello sposo”, aggiunge sorridendo. I capelli raccolti elegantemente in uno chignon, mughetto e rose perlate per il bouquet. Tra i ricordi che porterà sempre nel suo cuore, anche le canzoni di Paolo Conte, “nostra colonna sonora nella vita: ‘Gli Impermeabili’ ci fa cantare e sognare sempre”.

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