Un wedding planner è per sempre (e per tutte)
“Bisogna creare affinità. È da lì che poi deriva la fiducia”. Le parole della wedding planner Irene Sciviero per parlare del giorno più bello della tua vita: ti sei chiesta da che parte cominciare per organizzarlo con l’attenzione e la cura che merita e renderlo così davvero vostro e indimenticabile? Dopo i consigli per affiancarti nella scelta di bomboniere, confetti e tableau, diamo spazio alla figura del wedding planner!
Puoi sceglierlo grazie al passaparola delle amiche che hanno già affrontato il “grande passo”, oppure facendo una ricerca online che ti aiuti a individuare i siti personali di ciascun esperto. Non è necessario che risieda nella tua città ma magari prediligi chi vive o comunque conosce molto bene i luoghi in cui avete scelto di celebrare le nozze. Fatto questo, contattalo e fissa un appuntamento per una prima chiacchierata informale, che servirà a conoscersi, raccogliendo le prime informazioni utili e condividendo le idee.
Non avere remore ad aprirti, a spiegare per bene cosa hai pensato per quel giorno o se, allo stesso modo, non hai la più pallida idea di dove iniziare. “La fiducia viene un po’ alla volta – spiega Irene – . Il timore che le coppie hanno, soprattutto all’inizio, è che l’esperto decida per loro. Importante per noi wedding planner credo sia non perdere mai di vista che il nostro lavoro consiste essenzialmente nell’esaudire desideri”.
Non c’è, poi, una regola precisa sulle tempistiche: ovviamente, muoverti in anticipo di un anno-nove mesi ti consente ritmi più rilassati ma, assicura Irene, “è possibile organizzare per bene un matrimonio anche in due mesi o addirittura in dieci giorni, come mi è capitato”. Ultimo elemento da considerare, ma importantissimo, quello del budget: “L’errore da non fare – rivela – è quello di considerare il wedding planner come un servizio riservato ‘alle élite’: invece no, va detto che è alla portata di tutte. Anzi, l’esperto può rivelarsi prezioso proprio per chi ha esigenze di mantenere basse le spese. Budget molto piccoli permettono comunque di organizzare vere e proprie chicche!”.